Ju no Kokoro: il cuore della cedevolezza

VERONA – Un saluto personale a voi, o lettori, che vi state accingendo a leggere questo articolo. Mi presento brevemente: mi chiamo Filippo Turrini, ho 23 anni e sono 1° dan di Judo. Vorrei parlarvi di un libro sul Judo, scritto da un mio amico che ama il Judo e che pratica Judo ormai da molti anni. Insomma, avrete capito qual è il tema del mio articolo…

Personalmente incoraggio in tutti la voglia di sapere perchè essa da sempre ha spinto – e spingerà sempre – l’uomo lontano! E’ la stessa voglia che costantemente sprona chi vi scrive a rifinire le sue conoscenze e ad apprendere le molte cose ancora sconosciute di questa enorme ed “infinita” disciplina che va sotto il nome di Judo.

Veduta del Fujiyama dal Lago di kawaguchiko

Veduta del Fujiyama dal Lago di Kawaguchiko

Qualche mese fa ho avuto il piacere di conoscere un giovane ragazzo di Napoli che ho scoperto essere mio collega a tutti gli effetti: egli è 3° dan [ora 4° dan] di Judo e studente all’Università di Bologna. Si tratta di Luca Stornaiuolo che, il 28 ottobre 2011 in occasione del 151° anniversario della nascita di Jigoro Kano, ha pubblicato il suo primo libro sul Judo dal titolo “Ju no Kokoro – Le mie ricerche di judo – Vol.1″. Come si insegna nei migliori corsi (universitari e non) di letteratura, una volta presentato l’autore e prima ancora di illustrare i contenuti di un’opera, è opportuno analizzare il titolo della stessa. Cosa significa, dunque, l’espressione “Ju no Kokoro”?
Questa particolare espressione vuole esprimere in modo sintetico gli studi e le ricerche effettuati andando direttamente al cuore del Ju (la cedevolezza o adattabilità), lungo un sentiero che, costellato da molte ramificazioni, può portare alla scoperta di cosa sia veramente il Judo di Jigoro Kano Shihan. Il libro di Luca Stornaiuolo, infatti, è il risultato di un lustro di ricerche da lui personalmente condotte sul suolo nazionale (tra seminari, stage, incontri di aggiornamento e perfezionamento tecnico e molte altre esperienze) ed in terra nipponica: l’autore si è recato al Kodokan Judo Institute di Tokyo (il luogo di nascita del Judo) e proprio lì – oltre a frequentare i corsi tecnici sui Kata (le forme) e sul Waza (la tecnica) – ha avuto la grande fortuna di poter accedere alla biblioteca scientifica dell’istituto che custodisce tutto lo scibile judoistico conosciuto fino ad ora, nonché molte opere originali non ancora svelate e divulgate al mondo. In questo “sacro” luogo di conoscenza gli è stato possibile leggere addirittura dei manoscritti inediti di Jigoro Kano Shihan (1860-1938), fondatore del Judo.

E così, dopo anni di costose e faticose ricerche, oggi tutti noi possiamo beneficiare dei risultati di tale lavoro leggendo il primo volume di “Ju no Kokoro”. L’opera, vi confesso, mi ha davvero stupito sotto molti aspetti. Nonostante l’autore nella prefazione si auguri che il suo lavoro possa essere letto e conosciuto anche da chi è alle prime armi nel Judo, vi assicuro che è praticamente impossibile (o quasi) comprenderne appieno i contenuti se non si hanno già delle solide basi. Infatti, al di là dell’uso frequente (e molto gradito ai ricercatori) di citazioni in lingua giapponese e di ideogrammi, ciò che colpisce è la minuziosità e la dovizia di particolari che l’autore riversa in argomenti di estrema importanza e, spesso, davvero difficili ed impegnativi. Forse esagero? Io non credo: gli approfondimenti sulla storia di uno dei Kata più complessi ed affascinanti del Judo (il Koshiki no Kata) non sono argomenti alla portata di tutti i judoisti!

Questo libro, infatti, dovrebbe a parer dell’autore (opinione che condivido e sottoscrivo!) essere studiato ed approfondito anche da coloro i quali già da anni si fregiano della qualifica tecnica di Maestro. In questo spassionato consiglio, vi assicuro, c’è gran parte dell’amore e della passione che l’autore ha per il Judo, uniti alla precisa volontà di poter avere – anche a beneficio delle generazioni che verranno – dei validi e bravi Insegnanti Tecnici che trasmettano, oltre alla tecnica, anche i valori, la filosofia ed i risvolti altamente educativi del Judo. Nel lungo e difficile cammino che porta un appassionato a diventare – dopo decenni di pratica – un Maestro, è fondamentale avere delle solide fondamenta culturali sulle quali poter piano piano costruire il magnifico “edificio Judo”. Ed in queste tali e tante fondamenta io consiglio vivamente a tutti i praticanti il libro di Luca Stornaiuolo “Ju no Kokoro – Le mie ricerche di judo – Vol.1″ il quale, come è facile intuire dal titolo, avrà di sicuro un interessante seguito!

Non posso e non voglio anticipare né come si snoda l’opera, né quali argomenti sono trattati negli otto capitoli che la compongono…vorrei però dirvi, a garanzia di quello che scrivo, che la prefazione è firmata da uno dei nomi più importanti del Judo italiano ed internazionale ossia il Maestro Nicola Tempesta (Napoli, 1935), attualmente 8° dan di Judo ed ancora in attività. Nel suo ricco palmarès spiccano due ori ai Campionati Europei (1957 e 1961) e ben nove ori ai Campionati Italiani (tra il 1950 ed il 1965). Se un judoka di tale spessore ha avuto dei giudizi positivi su questo libro, vi garantisco che “Ju no Kokoro – Le mie ricerche di judo – Vol.1″ di Luca Stornaiuolo va letto e conservato nella propria biblioteca senza ombra di dubbio!

Filippo Turrini

Aspirante Allenatore Coni-Fijlkam, 2° dan di jūdō. Allievo anziano dei maestri Doriano Cordioli 6° dan e Dario Vuerich 4° dan, con i quali collabora negli allenamenti giovanili. Dottore Magistrale in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Verona. Autore del libro "Storia dell'uomo che cambiò il Giappone".

2 commenti:

  1. Filippo Turrini

    Bello rileggere il mio articolo a distanza di più di un anno! Ciao Luca & Ivo

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