Cosa si fa pur di avere un dan…

Nella mia regione si sono svolti lo scorso novembre gli esami per il passaggio di dan di Judo (1°, 2° e 3° dan). Anche in questa sessione d’esami, come tutti gli altri anni, si sono levati alti gli entusiastici commenti dei dirigenti regionali. E quindi si legge: “Ottima affluenza, un buon numero di atleti da tutte le province, buona la preparazione di tutti i candidati, siamo molto soddisfatti, eccetera“.

Quello che, ovviamente, non si dice mai – e si fa anche molta attenzione a non divulgare! – sono i piccoli-grandi scandali che anche quest’anno, come tutti gli anni, hanno colpito una manifestazione sportiva così bella ed interessante qual è quella che vede decine di judoka impegnati a conquistarsi la promozione al grado superiore.

Come ben si saprà, lo scorso dicembre si sono svolte le elezioni “farsa” della dirigenza federale ad Ostia Lido, mentre le omologhe elezioni per il comitato regionale si sono svolte lo scorso gennaio. Ebbene, esami dan ed elezioni sono un connubio affascinante e squisito, per certi versi fantasioso, che ben potrebbe essere oggetto di studi antropologici, sociali e psicologici.

Sì perchè, ovviamente, si sono avuti piccoli-grandi ricatti, piccoli-grandi giochi di potere, piccoli-grandi escamotage allo scopo di portare a casa il tanto ambito grado anche da parte di persone che, forse, sarebbe stato meglio si fossero dedicate ad altre discipline, non di certo al Judo. Siffatte persone costituiscono la vergogna per chi pratica Judo con passione, assiduità e competenza e che si vede sempre mettere allo stesso livello di soggetti che a parole sono eccelsi, nei fatti un pò meno…

Senza fare nomi, un Insegnante Tecnico di Judo – innanzi alla bocciatura di entrambi i suoi allievi da parte della commissione esaminatrice – ha fatto la voce grossa lamentando questa e quella irregolarità, questa e quella scorrettezza e chissà cos’altro.

E così, come per magia, dieci giorni dopo (nella sessione di recupero dedicata a chi era nell’impossibilità di partecipare alla sessione principale) entrambi codesti “judoka” – divenuti eccellenti praticanti in un batter d’occhio! – sono stati entrambi promossi al grado superiore con il plauso della commissione.

Queste cose non danno semplicemente fastidio a tutti coloro, me compreso, che i dan se li guadagnano col sudore della fronte sul tatami; queste cose sono scandalose e costituiscono lo specchio del nostro bel Paese. Dove la raccomandazione ed il ricatto sono armi ben più efficaci rispetto alla serietà ed alla competenza.

Filippo Turrini

Aspirante Allenatore Coni-Fijlkam, 2° dan di jūdō. Allievo anziano dei maestri Doriano Cordioli 6° dan e Dario Vuerich 4° dan, con i quali collabora negli allenamenti giovanili. Dottore Magistrale in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Verona. Autore del libro "Storia dell'uomo che cambiò il Giappone".

2 commenti:

  1. Ah, caro Filippo, gli esami di passaggio di dan sono ormai divenuti eventi così leggendari che non fanno più notizia… Scandali palesi anche nella mia di regione, dove a differenza della tua, lo scomodo di “bocciare” e dare la possibilità di ripresentarsi in secondo appello non se lo prendono nemmeno. Quindi, quelli che dovrebbero essere bocciati in sede d’esame (almeno il 90% dei candidati!!) vengono tutti promossi con la “formulona magica” ripetuta a mo’ di disco registrato dagli esaminatori al termine delle squallide quanto disonorevoli performance dei candidati miracolati. Ma la cosa ancora più bizzarra sai qual è? E’ che questi signori addirittura frequentano anche un corso regionale di preparazione agli esami di dan (dalla modica cifra di €90,00 pro capite) durante il quale non si capisce chi sia e quali competenze abbia la persona incaricata all’insegnamento dei kata…

  2. Filippo Turrini

    Sì sì l’ho vissuto 3 anni fa ed ora lo sto sperimentando per i prossimi esami. Cose da pazzi! Vergogne a non finire…

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