Cui prodest?

La guerra scoppiata in vista dei mondiali di Astana di cui tanto si sta parlando in questi giorni ha assunto la forma di un ripugnante ibrido tra un’anacronistica caccia alle streghe (da un lato) e una jihād dei poveri (dall’altro). Inutile ripetere le ragioni dei contendenti, ormai sono chiare a tutti. Il punto però su cui vorrei riflettere non è …

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